Nemesis Lockdown: Racconto dall'ombra

Un inserviente, una missione segreta e una base marziana sull'orlo del collasso. Segui le avventure di Jax, l'ombra che ha deciso il destino di tutti, in una partita epica di Nemesis: Lockdown. Qui, i giochi da tavolo diventano storie indimenticabili.

Allan

2/22/2025

Mi chiamo Jax, e sono solo un inserviente. Nessuno mi nota, nessuno mi ricorda. Ma quella notte, nella base marziana, sono stato l'architetto del caos.

La Corporation mi aveva dato un compito: eliminare l'hacker. Non mi importava chi fosse o perché fosse diventato un problema. Loro pagano, io eseguo. E se fossi stato l'unico a uscire vivo? Ancora meglio.

Iniziai a muovermi nella base, fingendo di essere un semplice lavoratore. L'hacker, una donna astuta e intelligente, non sospettava di me. Ci siamo messi insieme, esplorando i corridoi bui e cercando di capire cosa stesse succedendo. La base era in subbuglio: allarmi suonavano, luci tremolavano e quegli... esseri... si muovevano nell'ombra.

Scendemmo di livello, raggiungendo il cuore della base. Era lì che si trovava il sistema di raffreddamento, il punto debole della struttura. Mentre l'hacker era distratta, ho inserito il codice. La sequenza di autodistruzione era stata avviata.

Il rumore dei sistemi che si spegnevano uno dopo l'altro attirò l'attenzione di tutti. L'hacker si voltò, i suoi occhi pieni di rabbia e tradimento. "Cosa hai fatto?!" urlò. Ma ormai era troppo tardi. La base stava per esplodere, e tutti lo sapevano.

Fortunatamente per me, il caos giocava a mio favore. Un alieno adulto emerse dalle ombre, attaccando l'hacker con ferocia. Lei combatté, ma era già debole. Un secondo attacco la finì, e il mio obiettivo fu raggiunto.

Ma la mia vittoria fu di breve durata.

Mentre cercavo di raggiungere l'hangar, un alieno mi attaccò. Le sue grinfie mi trafissero, lasciandomi gravemente ferito. Il dolore era lancinante, ma non potevo fermarmi. La base stava collassando, e il tempo stava per scadere.

La sentinella, il soldato della base, riuscì a raggiungere il rover e a fuggire verso il bunker. Lui era al sicuro. Io no.

Un ulteriore rumore mi tradì. Mi voltai, ma era troppo tardi. Un altro alieno mi piombò addosso, finendo ciò che il primo aveva iniziato. Le mie ultime visioni furono quelle della base che crollava, mentre il pianeta rosso mi inghiottiva nell'oscurità.

Missione compiuta. Ma a quale prezzo?